Imprese. VM Motori di Cento, la Regione chiede un incontro urgente con i vertici aziendali dello stabilimento ferrarese e sostiene la necessità di un confronto nazionale al Mise. Colla: "Occorrono chiarezza e prospettive certe, c’è un futuro solo con investimenti di processo e di prodotto per la transizione della motoristica mondiale"
Bologna – Un incontro urgente, da tenersi entro febbraio, con i vertici aziendali della VM Motori Spa di Cento (Fe).
Ma anche l’impegno della Regione a informare il Ministero dello Sviluppo economico sulle preoccupazioni del sistema territoriale per le prospettive industriali dello stabilimento di Cento, al fine di comprendere se per il Gruppo Stellantis lo stabilimento ferrarese sia dentro la transizione e lo sviluppo della motoristica mondiale o non sia più strategico.
È quanto emerso dall’incontro sulle sorti dello stabilimento VM Motori di Cento (Fe), Gruppo Stellantis (ex Fiat ed ex Fca), convocato oggi a Bologna in viale Aldo Moro dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, cui oltre la Regione hanno partecipato il presidente della Provincia di Ferrara Gianni Michele Padovani, il sindaco del Comune di Cento Edoardo Accorsi, i rappresentanti dei sindacati e l’Agenzia regionale lavoro.
“Dobbiamo correre, occorre chiarezza. L’obiettivo -ha detto l’assessore Colla- è capire quale posizionamento sia riservato allo stabilimento VM di Cento nell’ambito italiano e quale il futuro, a partire dai lavoratori”.
Oggi la storica azienda centese (fondata nel dopoguerra da Vancini e Martelli per realizzare motori diesel per il settore agricolo) è specializzata nella produzione di motori diesel nell’automotive, nella trattoristica e per i mezzi marini e coinvolge un consistente indotto qualificato di imprese dei territori a cavallo tra le province di Ferrara, Bologna e Modena.
Lo stabilimento ha registrato, negli ultimi anni, cali produttivi e occupazionali che, secondo i sindacati, ha visto i volumi in diminuzione del 17% e la forza lavoro del 36%, col passaggio da oltre 1.200 a poco meno di 800 dipendenti.
Gianni Boselli