Scuola. Classi numerose: Regione, ANCI e UPI pronte al dialogo con il Ministero per superare le criticità
Bologna – L’Emilia-Romagna rilancia il dialogo con il Ministero dell’Istruzione per arrivare ad una soluzione relativa alla questione della numerosità delle classi.
È quanto emerso da un incontro tenuto ieri in Regione, convocato con l’obiettivo di affrontare il tema presente in molte scuole dell’Emilia-Romagna.
L’incontro ha coinvolto l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e l’Unione delle Province Italiane, nelle loro rappresentanze regionali, che hanno trovato immediata disponibilità di ascolto e di impegno a lavorare assieme da parte della Regione Emilia-Romagna.
Attorno al tavolo – presenti per la Regione il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta e l’Assessore alla Scuola, per l’Upi, tra gli altri, il presidente regionale dell’associazione e per Anci la delegata alla Scuola – si è condivisa la necessità di affrontare con il Ministero e con le altre Regioni strategie di intervento che consentano un aumento dell’organico regionale, avvicinando così il rapporto tra studenti/insegnanti dell’Emilia-Romagna alla media delle altre Regioni italiane.
Oggi in Emilia-Romagna, c’è un docente ogni 11,6 studenti, contro una media nazionale di 10,8. Nonostante tale rapporto collochi l’Emilia-Romagna in coda alle altre regioni italiane, da parte di tutti è stato sottolineato come la scuola in Emilia-Romagna, grazie al lavoro di tutte le istituzioni coinvolte, a partire dalle Autonomie scolastiche e dagli Uffici Scolastici di Ambito Territoriale e Regionale del Ministero dell’Istruzione, sia di grande qualità, in grado di contrastare la dispersione di supportare lo sviluppo coeso del territorio regionale.
Per questo, è stato sottolineato, come Regione ed Enti territoriali siano pronti ad un dialogo costruttivo con il Ministero dell’Istruzione e le altre Regioni per la ricerca di una a positiva soluzione sostenibile ad un problema che da diversi anni penalizza la nostra regione.
L’impegno, quindi, è quello di intensificare il dialogo aperto con il Ministero dell’Istruzione e con le altre Regioni, per individuare insieme strategie condivise di riequilibrio che possano superare la fase attuali di difficoltà.
Red