Digitale e green economy. La Regione Emilia-Romagna selezionata per il progetto pilota “Partenariati per l'Innovazione Regionale” promosso dalla Commissione Europea. Sviluppo industriale, economico e sociale per un network di enti innovatori. Si rafforza ulteriormente il posizionamento internazionale dell’Emilia-Romagna nell’ambito della ricerca e dell’innovazione
Bologna - L’Emilia-Romagna è tra le 63 Regioni europee che insieme a 7 città (tra cui Bologna) e 4 Stati membri, è stata selezionata per il progetto pilota europeo Partenariati per l'Innovazione Regionale (Pilot Action on “Partnerships for Regional Innovation - PRI”), promosso congiuntamente dal Comitato delle Regioni e dal Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea, a cui la Regione Emilia-Romagna si era candidata lo scorso aprile.
L’obiettivo di questa azione è migliorare il coordinamento delle politiche di ricerca e innovazione regionali, nazionali ed europee per attuare la transizione verde e digitale. Si vuole cioè rafforzare l'interconnessione degli ecosistemi di innovazione regionali e locali, specie nei settori ad elevatissimo contenuto tecnologico.
Con l’inserimento in questo importante network, la Regione Emilia-Romagna rafforza ulteriormente il proprio posizionamento nel panorama europeo delle politiche per la ricerca e l’innovazione. La presenza della Regione è strategica per mantenere un ruolo di leadership nel contesto internazionale e per agevolare il processo di transizione ecologica e digitale del territorio emiliano-romagnolo. Come area a forte vocazione manifatturiera, infatti, l’Emilia-Romagna vive la sfida della sostenibilità come cruciale, anche alla luce delle crisi energetiche in corso. In questo progetto sarà possibile confrontarsi con i sistemi europei più avanzati e condividere la strategia regionale di specializzazione intelligente, sulla quale si basa la programmazione dei fondi europei 2021-2027.
E proprio sulla specializzazione intelligente, che mira a individuare aree strategiche di intervento sul territorio lavorando sull’analisi dei punti di forza e delle potenzialità dell'economia e coinvolgendo in misura ampia i portatori di interesse, la Regione ha puntato per sostenere la ricerca e l'innovazione per lo sviluppo sostenibile: la strategia di specializzazione intelligente è stata infatti adottata dall’Assemblea legislativa nel 2021 in coerenza con il Patto per il lavoro e il clima e la strategia regionale per l’Agenda 2030. Le sfide prioritarie riguardano sostenibilità, digitalizzazione, inclusione sociale, benessere e qualità della vita, sicurezza, trasformazione della Pubblica amministrazione.
Le finalità del progetto europeo
I soggetti coinvolti sono chiamati a lavorare sulle politiche in materia di innovazione, sviluppo industriale economico e sociale, transizione verso la sostenibilità, condividendo saperi ed esperienze per dare vita a nuovi partenariati e innovare i propri quadri strategici. È atteso anche un contributo su come coordinare meglio tutti i fondi disponibili, tema rispetto al quale la Regione può vantare una solida esperienza, e come diffondere l'innovazione sul territorio riducendo, quando possibile, i divari esistenti che limitano le prestazioni dell’Ue nel suo insieme.
Si tratta di un obiettivo coerente con l’attuazione del Green Deal europeo, del programma Horizon Europe, della politica di coesione e del programma NextGenerationEU, quindi delle politiche europee per l’immediato futuro che pongono l'innovazione al centro dell'agenda.
Una strategia che guarda all’innovazione, dunque, non solo come priorità per le politiche industriali e occupazionali, ma che interverrà anche sulle politiche educative e sociali, nella consapevolezza che per ottenere benefici comuni per l'economia, la società e l'ambiente è indispensabile il coinvolgimento e la mobilitazione di tutte le parti interessate.
La Regione Emilia-Romagna nel presentare la sua candidatura ha anticipato che nel progetto sarà coinvolta ART-ER (Attrattività Ricerca Territorio), la società consortile nata per favorire la crescita sostenibile attraverso lo sviluppo dell’innovazione e della conoscenza, l’attrattività e l’internazionalizzazione del sistema territoriale. Entro la fine del 2022 è prevista la presentazione del progetto ai membri del Comitato delle regioni UE e agli altri portatori di interesse. La conclusione dell’azione con la presentazione dei risultati è prevista per giugno 2023.
Carmine Caputo