Enoturismo. Domani e domenica l’Emilia-Romagna celebra il vino. Si apre la 30a edizione di Cantine Aperte, con visite nelle aziende, degustazioni e spettacoli
Bologna - Prende il via nell’ultimo week end di maggio la trentesima edizione di Cantine aperte, l’appuntamento con i produttori del vino organizzato dall’associazione no-profit Movimento Turismo Vino che raccoglie circa mille cantine italiane.
Due giornate, domani sabato e domenica 29 maggio, all’insegna delle visite nelle vigne e nelle cantine di 18 regioni italiane, con la possibilità di degustare calici e prodotti tipici, stare a contatto con la natura e conoscere le tante realtà dei produttori vitivinicoli di piccole e grandi dimensioni.
Oltre alle visite in vigna, gli appuntamenti prevedono anche concerti, esposizioni fotografiche, wine trekking, giri in bici e lezioni di cucina.
In Emilia-Romagna parteciperanno decine di cantine tra collina e pianura.
Cantine Aperte punta con successo al binomio tra vino e conoscenza dei vitigni e delle lavorazioni, accoglienza e degustazione di prodotti locali, in particolar modo Dop e Igp. Il tutto all’insegna del rispetto per l’ambiente e del consumo consapevole del vino. Sul settore l'impegno della Regione va nella direzione di una sempre maggiore qualità delle produzioni, sostenibilità ambientale, sostegno alle imprese e commercializzazione tra export e innovazione. La Regione è al fianco delle imprese nella promozione e supporto de settore vinicolo.
Oltre alle degustazioni e agli acquisti in cantina, la kermesse propone un programma di iniziative di formazione e divulgazione sulla sostenibilità ambientale e il consumo consapevole del vino nelle regioni aderenti (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Piemonte, Lombardia, Sardegna, Toscana, Trentino Alto Adige, Veneto, Puglia, Sicilia e Umbria), per un totale di oltre 600 cantine.
I dati del vino in regione
Il vino è uno dei biglietti da visita del Made in Emilia-Romagna e negli ultimi cinque anni le etichette prodotte in regione hanno registrato un +42% di export, molto al di sopra della media nazionale. Le denominazioni d’origine sono 30 e cresce sempre più l’enoturismo che mette in valore il patrimonio delle unicità gastronomiche, culturali e turistiche. Il volume d’affari si aggira attorno ai 490 milioni di euro per le Denominazioni d’origine e le Indicazioni geografiche e volumi ben più ampi per tutta la produzione regionale.
Qui il link a Cantine Aperte in Emilia-Romagna
Olga Cavina