Emilia-Romagna, una terra da raccontare. La vita al Santa Teresa, il primo studentato universitario di Ravenna nato da un ex casa di riposo, nello speciale della Regione. A raccontarla i fuorisede che hanno scelto la città romagnola per la loro formazione
Bologna - Da casa di riposo a residenza universitaria.
Una metamorfosi che ha due protagonisti: lo Studentato Santa Teresa, il primo in assoluto a Ravenna, che da questo anno accademico ospita 25 studenti fuorisede, e l’Ente caritatevole che ha voluto e reso possibile questa trasformazione: la Fondazione Opera di Santa Teresa del Bambino Gesù. Tradizionalmente impegnata nel sociale a servizio di anziani e bisognosi, ha riconosciuto nell’esigenza di alloggio di tanti studenti uno dei nuovi bisogni del nostro tempo e, per dare risposta a questo bisogno, ha messo quindi a disposizione propri spazi nel cuore della città romagnola.
L’ente ha potuto contare sull’immediata disponibilità della Regione Emilia-Romagna che tramite ER.GO, l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori dell’Emilia-Romagna, ha integralmente recuperato lo stabile e fornito gli arredi e gli accessori.
Il progetto è raccontato in un approfondimento curato dall’Agenzia di Informazione e comunicazione della Giunta, online da oggi sul sito della Regione: https://regioneer.it/studenti-ravenna
Ad aprire le porte dello studentato e a descrivere come si svolge la vita al suo interno sono alcuni delle ragazze e dei ragazzi che ci abitano: Lucia Parigi, Mira Perghem, Giacomo Masarotti, Aisha Ashfaq, Simona Perta e Martina Concas. È invece il vicedirettore della Fondazione Santa Teresa Luciano Di Buò a spiegare come nasce l’idea di offrire le proprie strutture, una volta destinate ad accogliere anziani e bisognosi, ai fuorisede.
Carmine Caputo
In allegato, alcune foto della struttura e degli studenti che ne raccontano la vita al suo interno