Pesca. Granchio blu, specie alloctona dannosa che si ciba di vongole e novellame: la Regione avvia un percorso per permettere l’autodifesa degli acquacoltori nelle concessioni demaniali, prevedendo il prelievo del crostaceo

La decisione in Consulta Ittica: attraverso un gruppo tecnico si individueranno azioni di autodifesa da questa specie aggressiva nelle acquacolture di Goro e Comacchio. L’assessore Mammi: “In via di conferma i 40 milioni di euro del Fondo europeo destinati alle imprese di pesca dell’Adriatico"
23/06/2023 13:51

Bologna - Da possibile causa di perturbazione dell’ecosistema delle marinerie di Goro e Comacchio a potenziale opportunità per i pescatori e gli acquacoltori dell’Adriatico. È il granchio blu, specie alloctona senza alcun antagonista naturale, predatore formidabile tanto da rappresentare una seria minaccia perché si nutre di qualunque preda che popoli l’Adriatico (dalle vongole al novellame agli altri pesci e crostacei), come ben sanno gli acquacoltori del Delta.

Giunto probabilmente negli anni ’80 nelle lagune adriatiche che corrono tra la Serenissima e il delta del Po attraverso le acque di zavorra di navi provenienti dall'Atlantico, in questi ultimi tempi la specie è molto popolosa e aggressiva, e può essere fermata permettendo agli acquacoltori l’autodifesa e quindi il prelievo, anche per fini commerciali, dalle aree che hanno in concessione. 


La Regione Emilia-Romagna si è già attivata per la risoluzione del problema costituito dalla presenza del granchio blu e sta valutando possibili soluzioni, tra le quali proprio l’autorizzazione al prelievo per autodifesa del crostaceo, tramite modifiche alle concessioni demaniali. 

La decisione di intervenire e di insediare un gruppo tecnico che trovi soluzioni veloci e concrete è stata affrontata, insieme ad altri temi, dalla Consulta Ittica regionale, riunitasi nei giorni scorsi a Bologna, convocata dall’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca, Alessio Mammi.

Il settore regionale che si occupa di pesca e acquacoltura, ha già presentato come capofila un progetto sul granchio blu, inserito nel Programma Interreg Euro-Med, denominato “BlueFood”. Progetto che ha già superato il primo passo di verifica necessario alla definitiva approvazione. “BlueFood” punta sulla possibilità di sfruttamento e utilizzo commerciale e alimentare del granchio blu, oggi già commercializzato da pescatori e acquacoltori con il nome di Granchio Reale, ma anche a pubblicizzarne l’esistenza, le problematiche e le potenzialità. 


Inoltre, la Regione Emilia-Romagna promuoverà un’azione presso il Governo nazionale ed europeo diretta a individuare e proporre possibili soluzioni di contrasto al crostaceo, indispensabili a preservare gli equilibri dell’ecosistema marino, per evitare che la specie sia classificata come “invasiva” pur riconoscendola come specie “dannosa”, e mirando a chiederne il riconoscimento come specie di interesse commerciale attraverso l'inserimento nell'elenco approvato con Decreto Ministeriale che regola la materia. 

Infine, è allo studio la possibilità di mutuare per gli acquacoltori titolari di concessione demaniale marittima (in quanto riconosciuti come imprenditori agricoli) un sistema di indennizzi che consenta l’autodifesa dalle specie dannose e invasive e ne consenta sia l’autoconsumo che lo sfruttamento commerciale. 

La Consulta Ittica e l’alluvione
Durante la Consulta Ittica, con le associazioni che rappresentano le cooperative della pesca è stato trattato il tema della morìa delle vongole a seguito dell’alluvione. Lo sversamento di acqua dolce in mare ha provocato casi di anossia (mancanza di ossigeno) che hanno fatto morire le vongole soprattutto lungo i canali di Comacchio, e inoltre si sono verificati danni anche alle strutture impiegate nella pesca e nell’acquacoltura. La Regione è in attesa che le associazioni dei pescatori presentino una stima dei danni, per chiedere l’attivazione del Fondo di Solidarietà Nazionale della pesca.
La Regione ha poi dato comunicazione delle risorse Feampa, il Fondo europeo per la Pesca e l’Acquacoltura, destinati ai pescatori. Per l’Emilia-Romagna è in campo una proposta di piano finanziario in via di conferma che vale poco meno di 40 milioni di euro. 

“Si tratta di una cifra rilevante– ha ricordato l’assessore regionale all’Agricoltura e Persca, Alessio Mammi–, necessaria e innovare gli strumenti di pesca e a garantire la sicurezza in mare, procedere alla riqualificazione delle banchine portuali, ad attività di rafforzamento della promo-commercializzazione e altre azioni. La piccola pesca artigianale è un patrimonio regionale di grande valore e irrinunciabile per il nostro territorio. Un’attività che impegna numerose imprese e famiglie e che intendiamo sostenere e tutelare”.

Un nuovo incontro del Tavolo blu dedicato alla pesca e all’acquacoltura a Cesenatico è previsto per il prossimo mese di luglio.

Gianni Boselli

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ultima modifica 2023-06-23T13:51:22+02:00
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