Emilia-Romagna, una terra da raccontare. Dopo l’alluvione, come hanno vissuto l’esame di maturità gli studenti delle zone colpite? Oltre 7.000 ragazzi coinvolti, ma la prova è stata solo orale. “Ricorderemo per sempre come l’alluvione ci ha cambiati”. Se ne parla nello speciale da oggi on line sul sito della Regione
Bologna – Sono stati oltre 7mila gli studenti e le studentesse (su un totale di oltre 35mila in tutta l’Emilia-Romagna) che hanno sostenuto l’esame di maturità solo con una prova orale, così come è stato deciso dal ministro dell’Istruzione e del Merito qualche settimana dopo l’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna. Un evento che, solo per quanto riguarda le strutture scolastiche, ha provocato oltre 15 milioni di euro di danni.
Nello speciale da oggi on line sul sito della Regione all’indirizzo https://regioneer.it/esame-maturita attraverso le interviste realizzate al liceo scientifico Torricelli-Ballardini di Faenza, si snoda il racconto di come sia stata vissuta da studenti e professori una prova “dimezzata”, che ha visto sostenere solo l’esame in forma orale.
In molti maturandi la reazione è stata soprattutto di sorpresa e smarrimento iniziali, dopo che per un intero anno si erano preparati all’esame secondo una modalità molto diversa.
Il fattore “ansia” è quello che hanno tirato in ballo più spesso: perché se è vero che gli scritti sono da sempre l’ambito in cui si gioca gran parte dell’esame, nel faccia a faccia con la Commissione, senza mediazioni, l’emotività e la tensione rappresentano dei “nemici” insidiosi.
“Sono tra quegli studenti che ha avuto la casa invasa dall’acqua e per quindici giorni ho inevitabilmente staccato con la scuola per aiutare a casa- racconta nel video Matteo- Anche per questo penso che anche l’alluvione sia una ulteriore prova di maturità per noi, che avremmo volentieri evitato, ma che ha anticipato di un mese l’esame vero e proprio. Se ripenserò a tutto questo tra dieci anni, sicuramente ricorderò il mio esame, ma ancora di più terrò a mente quanto ci abbia cambiato l’alluvione. Per sempre”.
Stefano Asprea