Cooperazione internazionale. Diritto alla salute, scuola, contrasto ai cambiamenti climatici. Dalla Regione 1,5 milioni di euro per progetti in alcuni Paesi africani e in Palestina. Lori: “Iniziative per sostenere la crescita delle piccole comunità locali”
Bologna – Progetti concreti per aiutare le piccole comunità rurali dei Paesi compresi nel programma di cooperazione internazionale della Regione Emilia-Romagna, tutte iniziative per sostenere e rafforzare l’assistenza sanitaria di base, la sicurezza alimentare, la scuola e le economie locali.
Sono alcuni degli obiettivi del bando annuale della Regione che stanzia 1,5 milioni di euro per interventi in Burundi, Costa D’Avorio, Camerun, Campi profughi Saharawi, Etiopia, Kenya, Marocco, Tunisia, Palestina, Mozambico e Senegal.
Pandemia ed esodo giovanile hanno ulteriormente peggiorato le prospettive di sviluppo di molte realtà nelle quali il contributo femminile e delle nuove generazioni può rivelarsi fondamentale per promuovere progetti di sviluppo locale e welfare. Tra le priorità individuate dal bando regionale vi sono anche gli interventi per rafforzare la rete dei servizi sanitari e l’adattamento al cambiamento climatico.
“Le priorità sono il frutto del confronto con i protagonisti della cooperazione internazionale regionale – spiega l’assessora alla Cooperazione internazionale Barbara Lori -. Parliamo di Comuni, associazioni, Ong, università che fanno parte dei tavoli paese istituiti sulla base della programmazione triennale. Un percorso partecipato che riteniamo contribuisca al buon esito dei bandi già presentati negli anni passati”.
Destinatari dei contributi regionali, che possono arrivare fino al 70% del costo del progetto, Enti locali, Ong, Onlus, organizzazioni di volontariato. Il termine per presentare le domande scade alle ore 16 di venerdì 16 giugno. Per ulteriori informazioni:
https://fondieuropei.regione.emilia-romagna.it/coop-internazionale
Paola Fedriga