Sanità. Arriva un’indennità mensile di 80 euro per il personale non medico del Pronto soccorso e del 118: dopo l’accordo con i sindacati, la Regione ripartisce le risorse tra le Aziende e gli Enti del sistema sanitario regionale. Donini: “Riconoscimento doveroso per il personale sempre in prima linea nell’affrontare emergenze e urgenze”
Bologna - Un’indennità mensile di 80 di euro per gli operatori del comparto dell’emergenza urgenza: un riconoscimento del loro impegno che consegue la sottoscrizione del contratto collettivo.
Un atto di Giunta dà seguito all’accordo con le organizzazioni sindacali FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, NURSIND e NURSING UP che ha stabilito come ripartire gli oltre 6 milioni di euro di fondi statali riconosciuti all’Emilia-Romagna per l’assegnazione dell’indennità al personale non medico.
Si tratta di dipendenti impiegati nei servizi di Pronto soccorso e Pronto soccorso specialistico, nella centrale operativa e 118 e nei servizi di Primo intervento: un riconoscimento del disagio legato alle condizioni di lavoro a cui è sottoposto il personale che opera in queste aree sanitarie.
Complessivamente sono coinvolti circa 4mila professionisti: funzionari, infermieri, assistenti, amministrativi, tecnici, operatori sociosanitari e altri operatori non medici. Rimangono temporaneamente esclusi medici e dirigenti, per i quali l’indennità sarà erogata dopo il rinnovo del contratto collettivo.
“È un impegno che abbiamo mantenuto quello dell'aumento in busta paga a favore di chi lavora nel sistema dell'emergenza-urgenza, ottenuto attraverso l'accordo con i sindacati- commenta Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute-. Un impegno che ci consente di integrare la busta paga di circa 4mila dipendenti del servizio sanitario regionale, che hanno avuto un ruolo decisivo per superare gli anni durissimi della pandemia e che ogni giorno sono in prima linea nell’affrontare le emergenze e le urgenze. Questa indennità, al di là della mera integrazione economica, vuole anche essere il riconoscimento del loro quotidiano impegno, spesso prestato in condizioni davvero complesse”.
L’indennità sarà riconosciuta a partire dal 1^ gennaio 2022, per cui i dipendenti avranno diritto alla quota accessoria dello stipendio e anche agli arretrati, in ragione dell’effettiva presenza in servizio; non si tratta di un riconoscimento una tantum bensì strutturale, e pertanto garantito ogni mese anche in futuro.
A prevederlo, il contratto nazionale siglato lo scorso 2 novembre. Le risorse, definite dalla legge 234 del 30 dicembre 2021, per la Regione Emilia-Romagna corrispondono, per il personale non dirigente, esattamente a 6.073.782 euro.
Il contratto prevede che le Regioni, previo confronto con le parti sindacali firmatarie, possano intervenire sul riparto delle risorse tra le aziende e gli enti del sistema sanitario regionale attraverso linee di indirizzo. Da qui gli incontri con i sindacati che hanno portato a condividere la ripartizione sul territorio, in rapporto al numero dei dipendenti assegnati.
La ripartizione delle risorse sul territorio
Le risorse complessive di 6.073.782 euro (al lordo degli oneri riflessi ed Irap) sono così ripartite tra le Aziende sanitarie e ospedaliere, sulla base del numero di dipendenti che hanno diritto all’indennità: Ausl Piacenza 381.624 euro, Ausl Parma 125.817, Azienda Ospedaliera Universitaria Parma 335.113, Ausl Reggio Emilia 411.438, Ausl Modena 703.321, Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena 290.093, Ausl Bologna 1.130.858, IRCSS Aou Policlinico di Sant’Orsola 184.551, IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli 64.101, Ausl Imola 186.042, Ausl Ferrara 405.178, Azienda Ospedaliera Universitaria di Ferrara 166.662, Ausl Romagna 1.688.984 euro.
Carmine Caputo