Sport. “Non importa che si vinca o si perda, la gioia è esserci”. ‘Traguardi! – Sport e territorio in Emilia-Romagna’ fa parlare i volontari di ‘Bologna For Community’, il progetto per l’accompagnamento allo stadio delle persone con disabilità. E poi le qualificazioni al campionato italiano di ruzzolone, il golf dei poveri, che si sono svolte a Sestola (Mo). Disponibile su Lepida TV
Bologna – Il pulmino bianco, sui lati, ha un adesivo rotondo con scritto: ‘Bologna for Community’. È domenica e, quando arriva davanti allo Stadio Dall’Ara di Bologna, un uomo, Luigi Ciccarella, apre la portiera a scorrimento, sale e, assieme ad altri volontari, tra cui Silvana Fusari, aiuta le persone a prepararsi: Teresa - che ha novant’anni e segue il Bologna FC da quando ne aveva venti-, Alessandro che di anni ne ha trenta, Adriano e altri. Tutti hanno in comune due cose: la squadra del cuore, il Bologna Calcio, e la necessità di essere accompagnati.
“Io l’abbonamento per vedere il Bologna Calcio lo faccio ogni anno assieme alla mia famiglia. Ma il mio seggiolino resta sempre vuoto. Perché allo stadio non ci vado per vedere la partita, ma per regalare a queste persone un momento di gioia, e questo mi arricchisce più di ogni altra cosa”.
Luigi, volontario dell’associazione di responsabilità sociale ‘Io sto con Onlus’ racconta, nella nuova puntata di ‘Traguardi! - Sport e territorio in Emilia-Romagna’ la sua esperienza al fianco di ‘Bologna For Community’, l’iniziativa nata proprio per accompagnare le persone con disabilità a vedere giocare le partite in casa del Bologna Calcio.
Nell’episodio, disponibile da oggi sul palinsesto on demand di Lepida TV al link https://www.lepida.tv/elenco-video-serie?format=25144, le telecamere di Traguardi! hanno incontrato anche Fernando Gualmini e Gabriele Bedonni, in occasione delle qualificazioni al campionato italiano a squadre di ruzzolone che si sono disputate in Val di Sasso, a Sestola (Mo).
“Il ruzzolone è un gioco antico, nato lanciando sulla strada le forme del formaggio”, spiegano Gualmini e Bedonni. “Oggi si è molto evoluto, ovviamente, e consiste nel far passare il ruzzolone all’interno di piste, riuscendoci con meno lanci possibili. È considerato e chiamato il golf dei poveri ma l’Appennino emiliano-romagnolo resta una roccaforte importante di questo sport”.
Elisa Ravaglia