Ricostruzione post alluvione. I lavori di messa in sicurezza del fiume Idice verso il completamento, nel rispetto dei tempi previsti: già terminato l’80% del secondo cantiere, entro l’anno un nuovo intervento da 20 milioni di euro. Sopralluogo della presidente Priolo: “E’ tra le opere più complesse e onerose legate alla tragedia del 2023. L’intervento in corso una garanzia per decine di migliaia di persone che qui vivono e lavorano”

La presidente facente funzioni ha incontrato la sindaca di Budrio, Debora Badiali, il primo cittadino di Molinella, Bruno Bernardi, e Matteo Montanari, sindaco di Medicina che ha appena assunto la delega della Ricostruzione post alluvione per la Città metropolitana
06/08/2024 12:37

Bologna - Proseguono senza sosta i lavori di ripristino e messa in sicurezza lungo il fiume Idice, tra Molinella e Budrio, nel bolognese, nei pressi del Ponte della Motta, crollato a causa dell’alluvione del maggio 2023. Due i macro-interventi avviati subito dopo l’esondazione dell’anno scorso per un investimento totale di 32 milioni di euro, di cui uno già terminato. Il secondo è, invece, in pieno svolgimento con la ricostruzione degli argini e la realizzazione di barriere impermeabili (diaframmature plastiche) all’interno degli argini stessi. Le opere sono concluse all’80% e termineranno entro inizio ottobre. Il cantiere continuerà, infatti, per tutta l’estate, rispettando i tempi previsti. Infine, entro l’anno sarà affidato un nuovo intervento da 20 milioni di euro con risorse stanziate da ordinanza del commissario.

Oggi il sopralluogo di Irene Priolo, presidente facente funzioni della Regione con delega alla Protezione civile, accompagnata dalla sindaca di Budrio, Debora Badiali, dal sindaco di Molinella, Bruno Bernardi, e da Matteo Montanari, sindaco di Medicina, che ha appena assunto la delega alla Ricostruzione post alluvione per la Città metropolitana e con cui, a seguire, si è recata in Municipio per fare il punto complessivo sui cantieri in corso. 

“Terminato nel minor tempo possibile il primo macro intervento, stiamo completando ora la ricostruzione dei rilevati degli argini- commenta Priolo-. Questo è sicuramente il cantiere più complesso e oneroso attivato dopo gli eventi di maggio 2023, che hanno causato danni ingenti delle sponde arginali dell’Idice per circa quattro chilometri: quello di oggi, quindi, non è il primo sopralluogo sul posto e non sarà l’ultimo. Dopo aver riportato nel proprio letto il corso d’acqua e garantito il deflusso- conclude la presidente-, si prosegue alla ricostruzione degli argini e alla loro impermeabilizzazione. Il ripristino di questo tratto è fondamentale e rispettare i tempi di consegna è un segnale di attenzione e di rispetto verso le comunità duramente colpite dall’alluvione”.

Gli interventi

Il primo intervento, già concluso, ha visto la risistemazione nell’alveo del corso d’acqua, la realizzazione di una prima “tura” (per la chiusura della falla) in massi e argilla lunga 115 metri e l’allargamento dell’Idice di valle per velocizzarne il deflusso.

Per quanto riguarda il secondo intervento, la ricostruzione degli argini in destra e sinistra idraulica ha già superato ovunque la seconda banca arginale. I lavori stanno continuando con diaframmature plastiche, che servono a impermeabilizzare gli argini e proteggere le parti non ricostruite e parzialmente danneggiate. Sono in corso operazioni per realizzare le sommità degli argini di entrambe le sponde e portare le quote a quelle originarie. Il completamento dei lavori, a oggi, è previsto entro inizio ottobre.

Un nuovo intervento da 20 milioni di euro

Entro l’anno, infine, sarà affidato un nuovo intervento da 20 milioni di euro. Il cantiere prevede il completamento anche degli argini meno danneggiati, per arrivare complessivamente alla ricostruzione di circa 4 chilometri di difese delle sponde, grazie alla realizzazione di diaframmature per renderle maggiormente impermeabili. In particolare, si interverrà nella sezione di valle, proseguendo il lavoro di svaso già avviato a monte per migliorare l’officiosità idraulica del corso d’acqua. Si procederà a scavare la parte centrale dell’alveo (alveo di magra) e si miglioreranno le pendenze delle golene, con attività di movimento terra.

Post alluvione, provincia di Bologna: dati e risorse

Sono 1.670 gli interventi complessivi, tra somme urgenze (674, per un importo di oltre 102 milioni di euro), nuove somme urgenze (273, per 10 milioni 700mila euro circa), interventi urgenti sui fiumi (53, per quasi 89 milioni di euro); ulteriori interventi urgenti (5, per 11 milioni 800mila euro) e interventi urgenti su strade (665, per 236 milioni 700mila euro circa). Il tutto per un ammontare di oltre 450 milioni 400mila euro.

Sul totale, 50 interventi sono in capo all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile (per 93 milioni 400mila euro circa). Di questi, 20 erano somme urgenze (41 milioni 590mila euro per il 2023), una nuova somma urgenza (1 milione 300mila euro), 24 interventi urgenti per i corsi d’acqua (38 milioni 720mila euro, tra il 2023 e il 2024), 5 ulteriori interventi urgenti per i corsi d’acqua (11 milioni 800mila euro per il 2024).

La provincia di Bologna, in seguito agli eccezionali eventi meteo di maggio 2023, è stata interessata da 10.835 frane, di cui 6.091 con un’estensione superiore ai 500 metri quadrati.

Chiara Vergano

In allegato, foto del sopralluogo

 

 

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ultima modifica 2024-08-06T12:41:10+02:00
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