Food Valley. Erbazzone reggiano Igp, al via il percorso per la certificazione a Bruxelles. La soddisfazione dell’assessore Mammi: “Un’ottima notizia, è un prodotto che appartiene all’identità delle famiglie e delle comunità reggiane. L’iter per l’ottenimento dell’Indicazione geografica protetta è fondamentale per rafforzare la tutela, la promozione e la garanzia di un cibo sicuro e controllato attraverso uno specifico disciplinare”
Bologna - “La notizia che il Ministero ha dato parere favorevole alla registrazione del nome Erbazzone reggiano come Igp ci riempie di soddisfazione. Ora il dossier verrà trasferito a Bruxelles per passare al vaglio degli uffici della Commissione europea. Si tratta di un ulteriore passo verso l’ottenimento della quarantacinquesima Dop e Igp della Regione Emilia-Romagna, con un prodotto che appartiene alla storia e all’identità delle famiglie reggiane e ha tutti gli elementi per essere promosso e diffuso nel mondo”.
Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi sulla decisione favorevole del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali alla richiesta di registrazione come Igp, Indicazione geografica protetta, della torta salata di origine medievale nata come piatto povero contadino e oggi vanto della cucina reggiana.
“La Food Valley dell’Emilia-Romagna, con le sue 44 Dop e Igp- aggiunge Mammi-, vale 3,6 miliardi di euro alla produzione su 8,5 miliardi a livello nazionale, e il comparto agro-alimentare della regione ha raggiunto nel complesso 34 miliardi di euro di volume produttivo, di cui quasi 10 miliardi esportati. Ottenere certificazioni di qualità significa poter garantire cibo buono, sicuro e controllato secondo un disciplinare specifico. Allo stesso tempo ci permette di tutelare i nostri prodotti dalle imitazioni e di poterli promuovere al meglio”.
“Il mio ringraziamento- conclude- va all’Associazione dei produttori dell’Erbazzone Reggiano per il loro impegno, insieme al Comune di Reggio Emilia e agli altri Comuni della provincia per il sostegno che stanno dimostrando per questo importante percorso”.
Barbara Musiani