Industrie culturali e creative. Dagli spettacoli dal vivo alla musica fino a moda, architettura, design, editoria, artigianato artistico. Boom di richieste, la Regione aumenta le risorse a 10 milioni di euro (+3 milioni) per spingere l’innovazione e gli investimenti. Colla-Felicori: "Sosteniamo la grande vitalità imprenditoriale di un’importante filiera di sviluppo per creare buona occupazione"
Bologna – Musica, spettacoli dal vivo e festival alla radio e audiovisivo. Ma anche moda, architettura e design, arti visive fino all’artigianato artistico, l’editoria, i libri e la letteratura. Boom di richieste per sostenere l’innovazione e gli investimenti delle industrie culturali e creative dell’Emilia-Romagna.
E la Regione aumenta le risorse a fondo perduto, portandole da 7 a 10 milioni di euro (+3 milioni), per finanziare 105 domande e favorire la nascita, lo sviluppo e il consolidamento di progetti innovativi delle imprese culturali e creative emiliano-romagnole.
La decisione della Giunta punta a soddisfare buona parte delle 282 richieste di contributo risultate finanziabili (sulle 350 pervenute) che hanno partecipato al bando regionale con l’obiettivo di dare sostegno all’innovazione e promuovere gli investimenti del settore attraverso le risorse europee del Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale, Fesr.
“Con il pieno utilizzo dei fondi europei puntiamo a sostenere le imprese del settore culturale e creativo del territorio emiliano-romagnolo, composte in gran parte da giovani e con un grande potenziale perché investono in innovazione e cultura- commentano gli assessori regionali allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, e alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori-. Imprese con un alto tasso di vitalità e dinamismo imprenditoriale e che rappresentano una importante filiera di sviluppo anche per creare buona occupazione”.
Le richieste
Delle 350 domande presentate 7 su dieci riguardano microimprese, mentre il 23% piccole e il 7% medie, tutte con almeno un’unità locale in Emilia-Romagna, dove dovranno essere realizzati i progetti, e iscritte al Registro delle imprese o al Repertorio della Camera di Commercio competente per territorio.
Per quanto riguarda la provincia emiliano-romagnola sede dell’intervento: 90 progetti arrivano da Bologna, 10 da Ferrara, 39 da Forlì-Cesena, 46 da Modena, 25 da Parma, 15 da Piacenza, 50 da Ravenna, 45 Reggio Emilia e 30 a Rimini.
Gli ambiti di attività delle imprese richiedenti riguardano audiovisivi e radio (inclusi film, cinema e televisione, videogiochi, software e multimedia) con 108 domande; spettacoli dal vivo e festival (67 richieste); musica (45); moda (41); architettura e design (38); editoria, libri e letteratura (36); arti visive, compresa la fotografia, (35); artigianato artistico (28) e patrimonio culturale e immateriale (24).
Dal punto di vista delle filiere la maggior parte riguardano quelle della comunicazione, editoria (121 richieste), cultura e turismo (63), il sistema moda (39), il terziario (30) e il sistema casa (28).
Gianni Boselli