Industrie culturali e creative. Dagli spettacoli dal vivo alla musica fino a moda, architettura, design, editoria, artigianato artistico. Boom di richieste, la Regione aumenta le risorse a 10 milioni di euro (+3 milioni) per spingere l’innovazione e gli investimenti. Colla-Felicori: "Sosteniamo la grande vitalità imprenditoriale di un’importante filiera di sviluppo per creare buona occupazione"

Finanziate circa 105 imprese, 350 le richieste di cui 282 finanziabili con risorse europee del Por Fesr a disposizione di micro, piccole e medie imprese con sede in Emilia-Romagna
30/01/2024 11:37

Bologna – Musica, spettacoli dal vivo e festival alla radio e audiovisivo. Ma anche moda, architettura e design, arti visive fino all’artigianato artistico, l’editoria, i libri e la letteratura. Boom di richieste per sostenere l’innovazione e gli investimenti delle industrie culturali e creative dell’Emilia-Romagna.

E la Regione aumenta le risorse a fondo perduto, portandole da 7 a 10 milioni di euro (+3 milioni), per finanziare 105 domande e favorire la nascita, lo sviluppo e il consolidamento di progetti innovativi delle imprese culturali e creative emiliano-romagnole.

La decisione della Giunta punta a soddisfare buona parte delle 282 richieste di contributo risultate finanziabili (sulle 350 pervenute) che hanno partecipato al bando regionale con l’obiettivo di dare sostegno all’innovazione e promuovere gli investimenti del settore attraverso le risorse europee del Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale, Fesr.

“Con il pieno utilizzo dei fondi europei puntiamo a sostenere le imprese del settore culturale e creativo del territorio emiliano-romagnolo, composte in gran parte da giovani e con un grande potenziale perché investono in innovazione e cultura- commentano gli assessori regionali allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, e alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori-. Imprese con un alto tasso di vitalità e dinamismo imprenditoriale e che rappresentano una importante filiera di sviluppo anche per creare buona occupazione”.

Le richieste

Delle 350 domande presentate 7 su dieci riguardano microimprese, mentre il 23% piccole e il 7% medie, tutte con almeno un’unità locale in Emilia-Romagna, dove dovranno essere realizzati i progetti, e iscritte al Registro delle imprese o al Repertorio della Camera di Commercio competente per territorio.

Per quanto riguarda la provincia emiliano-romagnola sede dell’intervento: 90 progetti arrivano da Bologna, 10 da Ferrara, 39 da Forlì-Cesena, 46 da Modena, 25 da Parma, 15 da Piacenza, 50 da Ravenna, 45 Reggio Emilia e 30 a Rimini.

Gli ambiti di attività delle imprese richiedenti riguardano audiovisivi e radio (inclusi film, cinema e televisione, videogiochi, software e multimedia) con 108 domande; spettacoli dal vivo e festival (67 richieste); musica (45); moda (41); architettura e design (38); editoria, libri e letteratura (36); arti visive, compresa la fotografia, (35); artigianato artistico (28) e patrimonio culturale e immateriale (24).

Dal punto di vista delle filiere la maggior parte riguardano quelle della comunicazione, editoria (121 richieste), cultura e turismo (63), il sistema moda (39), il terziario (30) e il sistema casa (28).

Gianni Boselli

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ultima modifica 2024-01-30T12:37:23+02:00
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