Università. Indagine borse di studio, il presidente Bonaccini e l’assessora Salomoni: “Un sentito ringraziamento alla Guardia di Finanza per l’efficace operazione portata a termine. La collaborazione pluriennale con loro e le Forze dell’ordine e le segnalazioni inoltrate hanno aiutato a smascherare un vergognoso sistema fraudolento a danno della collettività e degli studenti che davvero hanno bisogno”
Bologna - “Un sentito ringraziamento alla Guardia di Finanza di Bologna per l’operazione che ha permesso di portare alla luce un vergognoso sistema fraudolento messo in piedi a danno degli studenti, dei cittadini e della comunità regionale. Grazie all’efficace e pluriennale collaborazione che portiamo avanti con la stessa Guardia di Finanza e, più in generale, con le Forze dell’Ordine e tutte le Istituzioni coinvolte, impegnate a fare rispettare norme e legalità, è stato smascherato chi pensa di poter frodare a danno della collettività. E chi, con queste azioni, tenta di togliere diritti e benefici a coloro che ne hanno davvero bisogno”.
Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessora all’Università, Paola Salomoni, sull’operazione condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza che ha permesso di smascherare alcune centinaia di studenti stranieri iscritti agli Atenei dell’Emilia-Romagna che avevano ottenuto l’indebita assegnazione di borse di studio.
“Questa collaborazione- aggiungono Bonaccini e Salomoni- che vede impegnati nel sistema di segnalazioni e controlli Forze dell’Ordine, Università, ER.GO, Regione e Comune, ha dimostrato tutta la sua importanza ed efficacia, tanto più in una regione come la nostra, tra le più attrattive e con il saldo migratorio più alto”.
Il rapporto, infatti, tra gli studenti iscritti in Emilia-Romagna provenienti da altre regioni e i residenti emiliano-romagnoli iscritti in Atenei di altre regioni è il più alto a livello nazionale.
Anche grazie a questa indagine, basata sulle annualità 2018-2021, l’Azienda regionale per il Diritto agli Studi Superiori dell’Emilia-Romagna sottolinea che, negli anni successivi, sono diminuite le posizioni giudicate dubbie e quindi segnalate alle Autorità competenti.
Elena Contini