Cultura. Musica e artigianato, riparte a Budrio il Festival Internazionale dell’Ocarina: anteprima mercoledì 10 aprile. Felicori: “Si celebra uno strumento capace di mescolare cultura alta e tradizione popolare in una realtà complessa e affascinante, che riscuote grandi successi all’estero”
Bologna – Ritorna ‘in scena’, dopo 5 anni, il Festival Internazionale dell’Ocarina, dall’11 al 14 aprile a Budrio e nella Città metropolitana di Bologna.
La manifestazione, promossa dal Comune di Budrio col patrocinio della Città metropolitana di Bologna, del Comune di Bologna e della Regione Emilia-Romagna, celebra lo strumento-simbolo del patrimonio culturale di Budrio e la comunità musicale e sociale che ne ha perpetuato la tradizione artigianale e la memoria musicale, attirando generazioni di appassionati e professionisti di tutto il mondo.
“Quella dell’ocarina è una storia tipicamente italiana- spiega Mauro Felicori, assessore regionale alla Cultura e Paesaggio- capace di mescolare cultura alta e tradizione popolare in una realtà complessa e affascinante, che riscuote grandi successi all’estero ma al tempo stesso è quasi completamente ignorata in Italia. Il Festival internazionale dell’Ocarina di Budrio ripropone il tema della nostra identità regionale confrontandosi con appassionati di tutto il mondo, soprattutto orientali, e assieme al riconoscimento come materia di insegnamento del Conservatorio di Bologna riaccende un’attenzione importante su uno strumento povero, ma che nella formazione a sette, il settimino, incanta offrendo una pluralità di voci che si inseguono in armonie complesse ed effetti orchestrali”.
Il festival è realizzato da Fondazione Entroterre in collaborazione con il Gruppo ocarinistico budriese, le associazioni Diapason e Il temporale. Partner del festival sono Tper e Banca di Bologna.
Il flauto globulare in argilla è uno strumento che ha trovato applicazione in diversi generi musicali, dal folk alla classica, al pop, al jazz. Il festival si snoda con ospiti nazionali e internazionali in diverse sedi: a Budrio dal Teatro Consorziale alle Torri dell’Acqua, dal Museo dell’Ocarina al portico di piazza Antonio da Budrio, al Centro Sociale La Magnolia. A Bologna dallo Sghetto, dove si tiene l’anteprima festival la sera del 10 aprile, alla Sala del Consiglio di Palazzo Malvezzi, sede del concerto inaugurale del festival.
L’iniziativa rientra tra le attività volte alla riscoperta e alla divulgazione del patrimonio culturale di Fondazione Entroterre, che coraggiosamente prosegue nella sua opera di esplorazione, studio e valorizzazione delle tante ricchezze culturali dei territori.
“L’importanza dell’ocarina a Budrio può essere paragonata a quella di Verdi per Parma- spiega Claudio Borgianni, presidente di Entroterre-: esiste in questa parte del territorio emiliano un saper fare, artigianale e musicale, custodito da istituzioni, scuole e artisti la cui dedizione può contribuire non solo alla salvaguardia di un’importante parte del nostro patrimonio culturale, ma allo sviluppo sociale ed economico del territorio. Il valore di tale patrimonio, negli anni, si è diffuso ed è stato recepito da una vasta comunità internazionale, che dagli Stati Uniti arriva alla Corea e al Giappone; il compito di Entroterre è stato e sarà quindi di dargli il dovuto rilievo, imprimendo sempre maggior energia alla riaffermazione della manifestazione”.
Il Festival è a ingresso gratuito, per informazioni www.ocarinafestival.org
Red
In allegato, il dettaglio del festival