Digitale. Sicurezza informatica, semplificazione dei servizi ai cittadini, transizione digitale anche nei centri più piccoli: le Comunità tematiche dell'Emilia-Romagna crescono e si rinnovano, iscritti 250 Enti. L’assessora Salomoni: “C’è grande partecipazione, qui le Pubbliche amministrazioni fanno progettazione con una strategia collaborativa che da anni è la scelta vincente di questa Regione”
Bologna - Incontrarsi, proporre soluzioni, discutere, innovare. Progettare l’Agenda digitale dell’Emilia-Romagna, e farlo insieme: le Comunità tematiche nascono con questo obiettivo, perseguendo una volontà di coinvolgimento degli enti che da sempre è il modello vincente di lavoro di questa Regione.
Le Comunità sono il soggetto con cui la Regione, in collaborazione con Lepida, co-progetta e sperimenta la propria strategia digitale, moltiplicando e diffondendone la conoscenza. A partire da una consapevolezza: non è possibile raggiungere i cittadini senza un attivo coinvolgimento della Pubblica Amministrazione locale. Partecipare è semplice: amministratori e funzionari pubblici vengono invitati dalla Regione a iscriversi a un gruppo di interesse, per prenderne parte attivamente con le proprie idee e proposte.
Per mantenere il modello ancorato ai temi più attuali, l’aggiornamento è costante: l’ultimo, recentemente illustrato in Regione alla presenza di quasi duecento persone, prevede dieci Comunità: Amministratori Digitali, Digital Gender Gap, Integrazioni Digitali, Dati, Documenti, Cittadini, Imprese, Facilitazione Digitale, Cybersecurity e Cloud, Internet of Things.
A rispondere all’invito sono stati Comuni e Unioni, Province e Città metropolitana, Università, Aziende sanitarie, Anci, Acer e altre Agenzie territoriali: 1.083 le iscrizioni complessive, a rappresentare 250 enti territoriali diversi. Le Comunità che hanno suscitato maggiore interesse sono quelle legate alla gestione documentale (162 iscritti), alla sicurezza (144 iscritti) e ai servizi online dedicati ai cittadini (137 iscritti), temi che evidentemente in questo momento stanno più a cuore di chi opera nella PA.
“La scelta della Regione di coinvolgere i territori per condividere le strategie di promozione dei servizi digitali negli anni ha prodotto buoni risultati- commenta l’assessora all’Agenda digitale, Paola Salomoni-. Basti pensare a numerose soluzioni per le quali l’Emilia-Romagna ha anticipato scelte nazionali, dall’identificazione digitale dei cittadini ai pagamenti online verso la Pubblica Amministrazione, fino alla condivisione dei dati anagrafici. Vogliamo proseguire su questa strada, essere un territorio d’avanguardia e innovativo. La partecipazione da parte di tanti Enti a questo nuovo modello conferma l’attenzione che c’è su questi temi e la voglia di collaborare”.
Come funzionano le Comunità tematiche
Ogni Comunità definisce l’ambito di attività e i principali obiettivi per il successivo triennio. I partecipanti si incontrano almeno tre volte l’anno e ciascun gruppo definisce il piano di attività e le azioni da intraprendere per raggiungere gli obiettivi, che possono coinvolgere trasversalmente diverse Comunità. Ognuna ha un coordinamento composto da tre membri, referenti dell’Agenda digitale della Regione, delle rispettive direzioni regionali, di Lepida e di altre organizzazioni regionali che abbiano un ruolo e una competenza attivi sui temi trattati; tutte le Comunità si incontrano in plenaria una volta all’anno.
Carmine Caputo
In allegato: la storia delle Comunità tematiche in breve