Vertenze aziendali. Berco di Copparo (Fe), entro il 31 ottobre i vertici dell’azienda decideranno se ritirare la procedura di mobilità prima del confronto al ministero delle Imprese e del Made in Italy programmato il prossimo 5 novembre. Pressing di Regione, istituzioni e organizzazioni sindacali, uniti nella richiesta di ritirare i licenziamenti e avviare una discussione sul futuro produttivo e occupazionale
Bologna – I vertici della Berco Spa si prendono una settimana per decidere se ritirare le procedure di mobilità prima dell’incontro a Roma fissato per martedì 5 novembre al ministero delle Imprese e Made in Italy. Così da creare i presupposti per un confronto sul piano industriale che apra una nuova discussione sul futuro produttivo ed eviti gli esuberi e un preoccupante ridimensionamento aziendale e dell’indotto.
Questo, in sintesi, l’esito del Tavolo regionale di salvaguardia occupazionale Berco Spa di Copparo (Ferrara) che si è tenuto oggi a Bologna nella sede della Regione. Tavolo reso necessario dopo che l’azienda del gruppo tedesco Thyssenkrupp ha comunicato la decisione di avviare la procedura di licenziamento e la disdetta della contrattazione. Interessati per lo stabilimento della bassa ferrarese 480 lavoratori, 70 in quello di Castelfranco (Treviso).
All’incontro in Regione, alla presenza anche del presidente della Provincia di Ferrara, del sindaco del Comune di Copparo, di Confindustria Emilia Area Centro, di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil di Ferrara e dell’Agenzia regionale per il lavoro, i vertici dell’azienda hanno presentato le ragioni che hanno portato a tale scelta. L’esposizione non ha tuttavia convinto le istituzioni e le organizzazioni sindacali, riportando solo una valutazione finanziaria priva di visione su una nuova industrializzazione.
Con grande compattezza e unità di intenti le istituzioni e le rappresentanze sindacali hanno sottolineato anche come la vertenza coinvolga un territorio particolarmente fragile, il cui eventuale impatto negativo avrebbe ripercussioni sociali insostenibili.
Inoltre, dalla Regione e dalle istituzioni locali è arrivato un forte richiamo alla reputazione in Italia di Thyssenkrupp e alla necessità di recuperare una responsabilità sociale dell’azienda, ed è stata considerata l’opportunità di portare la questione, oltre che al tavolo nazionale, anche a livello europeo, coinvolgendo i parlamentari e il Commissario italiani.
L’azienda ha dichiarato che darà una risposta alla richiesta di ritiro della proceduta di licenziamento entro il prossimo 31 ottobre. L’assessore regionale allo sviluppo economico lavoro riferirà immediatamente l’esito del confronto al ministro Urso, con cui ha mantenuto un contatto costante.
La storia
Berco Spa è specializzata nella fabbricazione di componenti e sistemi sottocarro per macchine movimento terra cingolate e attrezzature per la revisione e la manutenzione del sottocarro.
L’azienda è stata fondata oltre un secolo fa da Vezio Bertoni che trasforma la bottega di riparazioni prima in un’officina e poi in una fabbrica. Negli anni ’30 l’azienda fa il suo ingresso nel mercato dei costruttori di sottocarri cingolati. Durante la fine degli anni ’70 la famiglia Bertoni avvia il processo che porterà Berco al gruppo Thyssenkrupp.
Gianni Boselli