Caccia. Il Tar respinge il ricorso sul Piano di controllo dei colombacci presentato  dall’Associazione Nazionale Libera Caccia. L’assessore Mammi: “Il nostro provvedimento, che ha ricevuto parere favorevole da Ispra, rappresenta un punto di equilibrio degli interessi in gioco. Spiace che sia stato utilizzato strumentalmente da un’associazione venatoria, mentre con le altre è stato avviato un confronto proficuo”

Il Piano consente il prelievo dei colombacci tra il 1° aprile e il 15 settembre di ogni anno, per un totale massimo di 11.000 esemplari
05/05/2025 15:55

Bologna - Un Piano messo a punto “a tutela delle produzioni agricole, che ha avuto il parere favorevole di Ispra. Il Tar ha riconosciuto la bontà dello stesso e l’impianto giuridico con cui è stato costruito, spiace che si debbano alimentare scontri pretestuosi che portano a impegnare tempo e risorse inutilmente. Una sola è l’associazione che lo ha presentato, ed è stato respinto, mentre le altre, pur non condividendo il Piano, stanno confrontandosi con la Regione con spirito costruttivo”.

Queste le parole dell’assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Alessio Mammi, dopo il respingimento da parte del Tar (Tribunale amministrativo regionale), con un’apposita ordinanza, del ricorso proposto dall’Associazione Nazionale Libera Caccia contro la Regione Emilia-Romagna. L’Associazione aveva impugnato, chiedendone la sospensione cautelare, la delibera di Giunta 2154/2024 riguardante il Piano di controllo del colombaccio in Emilia-Romagna, approvato lo scorso novembre. Il Piano consente il prelievo dei colombacci tra il 1° aprile e il 15 settembre di ogni anno, per un totale massimo di 11.000 esemplari.  Il Tar ha ritenuto insussistenti i presupposti per l’accoglimento della domanda cautelare.

“Il Piano in questione non ha come obiettivo la riduzione numerica della specie a livello regionale ma, come già ampiamente spiegato, consentire ai singoli agricoltori di difendere il proprio lavoro, già fortemente condizionato da molteplici altre criticità, a partire dalle avversità climatiche- sottolinea Mammi-. Ci tengo a ribadire che tutti i contenuti della proposta del Piano sono stati presentati all’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che si è espresso favorevolmente e non ha mosso obiezioni circa eventuali criticità relative allo status di conservazione del colombaccio a livello regionale, nazionale e anche europeo. Lo stesso verrà attutato tramite le Polizie provinciali che coordineranno gli interventi, dove necessario. Siamo aperti al confronto- prosegue l’assessore- e stiamo dialogando con le associazioni venatorie che hanno avanzato proposte costruttive in queste settimane. Ritengo invece- conclude Mammi- che la scelta di Libera Caccia, che sembra aver già annunciato di voler ricorrere al Consiglio di Stato, non aiuti il mondo venatorio, ma crei solo contrapposizione fra chi svolge e vive della propria attività agricola e chi pratica attività venatoria, quando invece su questi temi sarebbe utile una maggiore collaborazione e convergenza”.

Chiara Vergano

 

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ultima modifica 2025-05-05T16:21:54+02:00
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