Bilancio. Oltre 125 milioni di euro per sanità e welfare, cultura, turismo, affitti, lavoro e imprese, 28 milioni in più per la non autosufficienza. Approvata in Aula la manovra di assestamento 2023 per far fronte alla ripartenza post alluvione e continuare a crescere. Tasse ferme per l’ottavo anno. Proseguono le misure espansive, possibili attraverso l’efficace gestione sancita anche dalla Corte dei Conti nel recente Giudizio di parifica
Bologna - Più fondi all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile per interventi di somma urgenza causati dall’alluvione. Ma anche più risorse per l’edilizia sanitaria, a partire dall’efficientamento energetico, per aumentare il Fondo regionale per la non autosufficienza e per andare oltre i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), che l’Emilia-Romagna garantisce al livello più alto nel Paese, aggiungendo nuove prestazioni a quelle assicurate dal servizio sanitario regionale.
Poi i fondi per l’affitto, per far fronte all’azzeramento dello stesso Fondo da parte del Governo, e altri destinati ai servizi educativi e infanzia e all’accesso alle attività scolastiche e formative.
Ma anche più risorse per la cultura, per progetti di marketing e promozione turistica e per i grandi eventi sportivi, insieme a quelli di rilievo regionale e locale.
E poi maggiori trasferimenti all’Agenzia interregionale per il fiume Po per la cura del territorio e ad Arpae, l’Agenzia regionale per la prevenzione ambientale.
Sono queste le priorità dell’assestamento del Bilancio 2023, e della prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2023-2025, definito dalla Giunta regionale e approvato dall’Assemblea legislativa.
Una manovra che complessivamente supera i 125 milioni di euro, risorse a disposizione di territori, famiglie, lavoro ed economia. Che guarda ai giovani e agli anziani.
Un risultato che consente il mantenimento dell’equilibrio dei conti della sanità regionale senza intaccare il fondo di 85 milioni di euro accantonato nei mesi scorsi, che servirà invece a sopperire alle minori coperture statali, in particolare su sanità e trasporti, così come a fronteggiare nuove emergenze e bisogni, a partire dall’alluvione.
E questo è possibile agendo sulla riduzione degli oneri finanziari, la razionalizzazione delle spese generali e sulle entrate extratributarie.
“Grazie ai conti in ordine e all’efficace gestione sancita anche dalla Corte dei Conti nel recente Giudizio di parifica- affermano il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano- con la manovra di assestamento rispondiamo a nuove emergenze, a partire dall’alluvione, e ai bisogni sociali senza rinunciare a politiche di sostegno al lavoro, alle imprese e alle comunità locali. L’obiettivo è quello di garantire una crescita sostenibile che vada di pari passo con la coesione sociale e territoriale”.
“Tutto questo- proseguono- coprendo i mancati trasferimenti statali, dalla sanità ai trasporti. In un quadro di incertezza che sconta le conseguenze della guerra in Ucraina voluta dalla Russia, l’inflazione che ha toccato record a due cifre e il rialzo dei tassi d’interesse. Insieme a tutte le Regioni, al di là del colore politico, stiamo chiedendo al Governo di investire nella sanità pubblica, con i mancati rimborsi Covid e dei costi energetici che hanno fortemente inciso sui bilanci sanitari, mentre per quanto l’Emilia-Romagna chiediamo risorse certe per la messa in sicurezza del territorio dopo le alluvioni di maggio e il 100% dei rimborsi a cittadini e imprese: questa terra ha dimostrato una resilienza straordinaria mantenendo livello di crescita e occupazione fra i primi nel Paese, ma adesso- chiudono Bonaccini e Calvano- servono risposte concrete per la ricostruzione”.
Gianni Boselli
In allegato: sintesi della manovra