Cultura di pace e diritti. La Regione sostiene le iniziative di Enti locali e associazioni, oltre 155 mila euro a disposizione per favorire una ‘cittadinanza responsabile’. L’assessore Felicori: “Importante diffondere appuntamenti di qualità per costruire un processo educativo e di consapevolezza nella nostra società, a partire dai giovani”
Bologna - Iniziative con le scuole, incontri pubblici, premi, mostre e laboratori. La Regione Emilia-Romagna lancia anche per il 2023 il bando per progetti promossi da enti locali e terzo settore per sostenere una cultura della pace e dei diritti.
A disposizione oltre 155 mila euro per promuovere questi temi nell'ambito di iniziative culturali, di ricerca, di educazione, di informazione, di cooperazione e di formazione, con particolare attenzione ai giovani.
“Tenere al centro della nostra società il tema della pace e dei diritti umani- afferma l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori-, è più che mai attuale, come ci ricordano quotidianamente i conflitti e le tragedie che avvengono nel mondo e vicino a noi. Sostenendo queste iniziative vogliamo evidenziare come una società più giusta si costruisca anche grazie a percorsi di consapevolezza, conoscenza ed esercizio della memoria, assieme agli enti e alle associazioni che agiscono sul nostro territorio e che hanno il polso di quanto è utile in ciascuna comunità”.
Sarà data priorità ai progetti che incoraggiano il coinvolgimento attivo dei giovani, la collaborazione tra soggetti pubblici e privati e che coinvolgono le aree interne e montane.
Gli interventi dovranno focalizzarsi sul sostegno alla cultura dei diritti umani e della pace nella prospettiva della prevenzione dei conflitti e della promozione della nonviolenza, dell’educazione alla cittadinanza globale, del rapporto fra la memoria e il consolidamento di una cultura di pace, in analogia con l’esperienza educativa e metodologica della Fondazione Scuola di pace di Monte Sole.
Un altro tema di rilevo è il dialogo e l’accoglienza interculturale e interreligiosa, valorizzando il ruolo delle comunità dei migranti e dei rifugiati. Va inoltre valorizzata la cultura dei Paesi nei quali vengono realizzati gli interventi di cooperazione internazionale cofinanziati dalla Regione Emilia-Romagna.
Si tratta di una delle azioni promosse secondo le priorità indicate dal documento regionale di indirizzo programmatico in materia di cooperazione internazionale e promozione di una cultura di pace per il triennio 2021-2023 e in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 - sottoscritta da 193 Paesi e approvata dall’assemblea generale dell’Onu - che punta alla promozione di società pacifiche e inclusive.
Chi può partecipare
Il bando è aperto agli enti locali, Comuni e Unioni di Comuni dell’Emilia-Romagna, alle associazioni del territorio, alle organizzazioni della società civile e ad altri soggetti senza finalità di lucro, organizzazioni non governative, organizzazioni di utilità sociale, volontariato, promozione sociale e cooperative sociali. I progetti potranno essere presentati sia da soggetti singoli che in forma associata. Ciascun soggetto potrà presentare una sola proposta.
I soggetti dell’associazionismo territoriale devono essere iscritti al Registro unico nazionale del Terzo settore. Le cooperative sociali devono essere iscritte all’Albo regionale. Le sedi legale o operativa devono essere in Emilia-Romagna.
I progetti si dovranno concludere entro l’anno e potranno contare su un contributo fino al 70% delle spese ritenute ammissibili, da un minimo di 5mila a un massimo di 20mila euro.
Le proposte dovranno essere inviate online entro le ore 16.00 di martedì 28 marzo 2023 tramite la piattaforma Siber
Olga Cavina