Emilia-Romagna, una terra da raccontare: è online lo speciale sui crediti di sostenibilità del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano
Bologna – Quando il “respiro della foresta” e la sua capacità di “pulire” l’aria assumono anche un valore economico. E un’attenta gestione ambientale può tradursi anche in occasioni di crescita sostenibile per la comunità.
È quello che succede in Emilia-Romagna, grazie al Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano apripista nell’erogazione di nuovi servizi ambientali a partire dalla vendita di crediti di sostenibilità.
Questo l’argomento dello speciale curato dall’Agenzia di Informazione e comunicazione della Giunta regionale e online da oggi 17 marzo. A parlare è lo stesso presidente del Parco Fausto Giovannelli che spiega come si è arrivati a questo importante risultato.
A monte una gestione virtuosa - non solo di foreste, acqua, suolo, biodiversità, ma anche delle attività turistico-ricreative - attestata dalla doppia certificazione FSC (Forest Stewardship Council) e PEFC (Programme for de Endorsement of Forest Certification), che il Parco ha ottenuto, primo in Italia e in Europa.
A valle la possibilità di vendere i crediti di sostenibilità accumulati - nel 2022 oltre 4mila pari ad altrettante tonnellate di CO2 assorbite in più dagli alberi e sottratte all’atmosfera - generando un ricavato che verrà reinvestito in progetti sul territorio. E facendo del Parco compreso tra le province di Reggio Emilia e Parma, per quanto riguarda l’Emilia-Romagna e quelle di Massa-Carrara e Lucca, in Toscana, non solo il custode dell’ambiente e della biodiversità, ma anche il motore di uno sviluppo pienamente sostenibile.
Paola Fedriga
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