Agricoltura. Export di kiwi in Giappone. Assessore Mammi: “Al lavoro per aprire questo mercato al nostro prodotto. L’obiettivo è mettere a punto un protocollo fitosanitario condiviso”
Bologna - Promuovere le esportazioni di kiwi dell’Emilia-Romagna in Giappone.
Un impegno forte da parte della Regione, al centro di un seminario che si è svolto oggi a Tokyo nell’ambito della missione in corso in questi giorni nel Paese del Sol Levante, guidata dal presidente Stefano Bonaccini.
“Siamo al lavoro per aprire questo mercato al nostro prodotto. L’obiettivo è mettere a punto un protocollo fitosanitario condiviso- ha spiegato l’assessore Mammi-. Il Giappone rappresenta un canale commerciale prezioso per i nostri produttori, e la presenza del Ministero dell’Agricoltura giapponese (MAFF), rappresentato dal Direttore degli accordi bilaterali, è stata un’opportunità significativa per l’apertura delle trattative. Da parte nostra sappiamo di poter garantire un prodotto ottimo, di elevata qualità, anche rispetto ai controlli della mosca del Mediterraneo, salubrità e sicurezza alimentare”.
L’ortofrutta è uno dei settori di punta dell’agricoltura emiliano-romagnola con una produzione lorda vendibile di 1,2 miliardi di euro su una superficie coltivata di 56 mila ettari.
Mammi ha ricordato tra l’altro i forti investimenti della Regione sul fronte della ricerca, con 10 milioni di euro nel 2023. “Stiamo collaborando con realtà che applicano tecnologie innovative- ha detto- per promuovere tecniche agricole a basso impatto ambientale, rafforzando programmi e piani per la difesa sostenibile delle produzioni agricole, così come per la protezione fitosanitaria e la garanzia di sicurezza alimentare. Siamo pronti a risolvere i problemi dell’attuale blocco delle esportazioni col Giappone dal momento che sono stati già superati con altri Paesi del mondo, tra i quali Stati Uniti, Corea del Sud e Nuova Zelanda”.
L’iniziativa, cui ha partecipato il presidente Bonaccini che ha aperto i lavori, ha visto riuniti importatori giapponesi, rappresentanti delle aziende italiane del settore agroalimentare, università e centri di ricerca della regione.
Paola Fedriga