Emilia-Romagna, una terra da raccontare. Quando l’impresa è la comunità: il birrificio gestito da ragazzi con disabilità e il villaggio solidale che fa formazione sulla sostenibilità. Alcune delle realtà dell’economia solidale promosse dalla Regione, che le aiuta ad aiutare. Online la prima parte dello speciale
Bologna - C’è Articioc, la cooperativa sociale di Noceto (Parma) che favorisce l’inserimento nel mondo del lavoro di persone con disabilità fisiche o mentali, impegnandole nella gestione di un birrificio. C’è il Giardino dei folli, a Bologna, un villaggio solidale dove 15 famiglie accolgono gruppi scolastici e associazioni per mostrare come si può vivere ponendo attenzione alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Sono solo alcune delle realtà dell’Emilia-Romagna che hanno deciso di fare impresa adottando un modello sociale, economico e culturale basato su principi di solidarietà e centralità della persona, tutela del patrimonio naturale e legame con il territorio: in due parole, un’economia solidale. Entrambe hanno potuto chiedere un prestito per fare investimenti contando sul fatto che la Regione Emilia-Romagna si facesse carico degli interessi, grazie a uno specifico fondo.
Le loro storie sono le protagoniste dello speciale in due puntate a cura dall'Agenzia di Informazione e Comunicazione della Giunta regionale: la prima parte è online da oggi, venerdì 17 novembre, sul sito della Regione all'indirizzo https://regioneer.it/economia-solidale1.
La seconda sarà disponibile la settimana prossima.
La Regione promuove e sostiene l’economia solidale già dal 2014, quando fu approvata la legge 19 che individuava finalità e strumenti per realizzare un approccio concretamente solidale ai temi economici e predisponeva un percorso che tenesse conto delle realtà territoriali già presenti.
A illustrare, in questo approfondimento, le iniziative intraprese sono Francesca Marconi, presidente del Forum dell’economia solidale dell’Emilia-Romagna, uno degli istituti previsti dalla legge, e Nico Benetazzo, presidente della Cooperativa “Lo Scoiattolo” che gestisce il Fondo per l’abbattimento degli interessi passivi.
Carmine Caputo