Holostem. Centro ricerca e cura per i bambini farfalla di Modena, dal ministro Urso via all’operazione per scongiurare la messa in liquidazione con l’ingresso di Enea Tech. La soddisfazione di Bonaccini e Colla: “Ciò a cui abbiamo lavorato insieme al Governo e a Enea Tech. In Emilia-Romagna potrà proseguire l’attività di una struttura di eccellenza unica nel Paese, al servizio di piccoli alle prese con una malattia rara”
Bologna - “Davvero una buona notizia. La soluzione trovata per dare un futuro certo alla Holostem. Potrà così proseguire l’attività una struttura scientifica di eccellenza presente in Emilia-Romagna, unica nel Paese nel campo della ricerca medica applicata e nella cura, al servizio dei bambini farfalla, e delle loro famiglie, alle prese con una malattia rara. Solo il Centro modenese, infatti, è in grado di produrre la terapia necessaria”.
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, esprimono soddisfazione dopo l’annuncio del ministro alle Imprese e al Made in Italy, Adolfo Urso, durante il question time alla Camera di oggi pomeriggio, dell’autorizzazione al subentro di Enea Tech con la propria Fondazione ai soci Holostem. Soluzione fortemente sostenuta dalla Regione e dagli Enti locali, alla quale non si era mai smesso di lavorare e che consolida oggi il progetto discusso dalla Regione stessa col gruppo dirigente di Enea Tech.
Una risposta che scongiura la messa in liquidazione di Holostem, azienda biotecnologica modenese, spin-off del Centro di medicina rigenerativa ‘Stefano Ferrari’ dell’Università di Modena e Reggio Emilia, fondata dal professor Michele De Luca.
“L'impegno delle Istituzioni, a fianco del Governo e del ministro Urso che ringraziamo, ha permesso di salvare un patrimonio nazionale unico- aggiungono Bonaccini e Colla-. Oggi più che mai confermiamo che la Regione Emilia-Romagna è pronta a garantire tutto il supporto necessario a un progetto credibile, dal punto di vista scientifico e industriale, che dia garanzia e prospettive al Centro medicina rigenerativa”.
“Così si potrà mantenere a Modena sia l’attività di ricerca, basata sulle cellule staminali, sia quella di terapia a favore dei bambini farfalla, vittime di una malattia rara della pelle. Piccoli che insieme alle loro famiglie non saranno abbandonati a sé stessi e, allo stesso tempo, salvaguardia di un’eccellenza in campo medico e scientifico presente nel nostro territorio che continuerà a essere valorizzata, a vantaggio di tutto il Paese. Non era possibile lasciar disperdere un tale patrimonio di conoscenza, innovazione e assistenza”, concludono Bonaccini e Colla.
Gianni Boselli