Sanità. Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, a Bertinoro (FC) al via lunedì 27 novembre un corso di formazione residenziale regionale per i clinici del pubblico e del privato. Donini: “Organizzato dal nostro assessorato per mettere a confronto gli esperti su un tema che, purtroppo, sta assumendo sempre maggiore rilevanza”
Bologna - Tre giorni di formazione su una patologia, i Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione - i cosiddetti DNA - che sta assumendo sempre maggiore rilevanza e che in Emilia-Romagna, nel 2021, ha coinvolto, considerando le persone prese in carico tra i Centri di salute mentale e le Neuropsichiatrie dell’infanzia e dell’adolescenza, più di 2.000 pazienti.
Prende il via lunedì 27 novembre a Bertinoro (FC), per concludersi mercoledì 29, il corso residenziale gratuito “Formazione DNA ed equipe multidisciplinari”, organizzato dall’assessorato alle Politiche per la salute (Tavolo Regionale per i Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione) con l’Università di Bologna e il contributo del Fondo Nazionale per il contrasto dei DNA. È rivolto ai clinici del servizio pubblico e privato regionale, con l’obiettivo di mettere a confronto gli esperti su quanto già si fa, e si potrà fare di aggiuntivo, per affrontare e curare queste malattie, che vanno dall’anoressia alla bulimia al disturbo da alimentazione incontrollata. Oltre alla presentazione di studi e alla discussione di casi clinici, sono previsti vari momenti di team coaching, e una sessione conclusiva aperta al pubblico dalle ore 15,30 alle 17 di mercoledì 29.
“Un corso voluto e organizzato dalla Regione proprio per mettere a confronto i nostri clinici su un tema delicatissimo, che purtroppo sta assumendo sempre maggiore rilevanza e impatto sulla salute dei cittadini, acuito peraltro dalla pandemia- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini, che darà il via ai lavori lunedì 27 alle ore 9-. Nel 2021, rispetto al 2020, sono state il 27,5% in più le persone assistite in Emilia-Romagna, dove peraltro esiste da anni una rete integrata di servizi che lavora secondo il modello organizzativo del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale, che pone il paziente al centro. Nella nostra regione è presente il 18% delle strutture pubbliche per i Dna di tutto il Paese e il 33% di quelle del Nord Italia: grazie a queste strutture all’avanguardia e a professionisti di grande competenza garantiamo percorsi di cura e assistenza di qualità, ma questi momenti formativi sono finalizzati ad aumentare ulteriormente il livello dei servizi offerti”.
Proprio per tenere alta l’attenzione su anoressia, bulimia e binge eating disorder, cioè alcuni dei più frequenti disturbi dell’alimentazione che colpiscono prevalentemente gli adolescenti, l’Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta ha realizzato uno speciale, online sul sito della Regione a questo link https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/approfondimenti/2023/novembre/una-guerra-di-tutti-i-giorni-contro-il-cibo.
Cosa sono i DNA
I Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione rappresentano un gruppo di condizioni cliniche ad esordio in età evolutiva, caratterizzate da marcata compromissione medica e psicopatologica, con un diretto impatto sulle traiettorie di sviluppo delle persone affette e dei loro familiari. L’eziopatogenesi è complessa e la difficoltà della gestione familiare è significativa. La sfida assistenziale è legata al buon lavoro in equipe multiprofessionale, alla prevenzione e al riconoscimento precoce dei disturbi, alla presa in carico del paziente e della sua famiglia, al lavoro di rete organizzato su più livelli e alla ricerca. Il corso di Bertinoro - che si svolge al Centro Residenziale Universitario, via Aldruda Frangipane 6 - ha l’obiettivo, attraverso plenary lectures e lavoro sul campo, di affrontare le principali tematiche relative alle modalità di presa in carico dei DNA in età evolutiva e adulta, utili a tutti i professionisti dell’equipe multidisciplinare.
I numeri in Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna nel 2021 sono stati 2.008 i pazienti presi in carico per disturbi del comportamento alimentare, tra Centri di salute mentale (1.379 persone) e Neuropsichiatrie dell’infanzia e dell’adolescenza (629): un aumento complessivo del 27,5% rispetto all’anno precedente (1.575). Alcune situazioni diventano così gravi da richiedere il ricovero ospedaliero: complessivamente 856 persone di tutte le età, di cui 701 donne (l’81,9%).
Il 91,7% (esattamente 1.264) degli assistiti nei Centri di salute mentale è di sesso femminile, mentre i maschisono 115 (l’8,3%). La prevalenza della componente femminile si riscontra anche nei servizi per la presa in carico dei più giovani (Neuropsichiatrie dell’infanzia e dell’adolescenza) con 587 assistiti (pari al 93,3%).
Per quanto riguarda le fasce d’età, oltre due terzi degli assistiti (1.396, pari al 69,5%) si concentra tra i 12 e i 30 anni, con un incremento del 51,9% complessivo e del 124,4% tra i minori, rispetto al 2016, complice anche la pandemia da Covid che si è fatta sentire con forzasulla salute mentale, in particolare sui disturbi alimentari, rendendone l’esordio più precoce. Sono infatti aumentate le richieste di aiuto e si sono acuiti i disturbi alimentari preesistenti. In questa fascia di età sono stati 461 i casi in cui si è reso necessario uno o più ricoveri.
Elena Contini
In allegato, programma del corso e scheda sulle azioni della Regione per la prevenzione e la cura dei disturbi alimentari