Informazione. Passaggio al digitale terrestre di ultima generazione. Dalla Regione contributi a fondo perduto alle emittenti televisive locali. Assessora Lori: “Un aiuto concreto per salvaguardare un’informazione libera e plurale sull’intero territorio regionale”
Bologna - Contributi a fondo perduto dalla Regione alle emittenti televisive dell’Emilia-Romagna per favorire l’aumento della loro capacità di trasmissione, a seguito dell’avvenuto passaggio al digitale terrestre di ultima generazione (DVB T2). È quanto prevede una delibera approvata dalla Giunta che mette a disposizione complessivamente 250mila euro nell’ambito della legge regionale n. 11/2017 per il sostegno all’editoria locale.
“Con questo provvedimento vogliamo dare un aiuto concreto a quelle emittenti televisive che si trovano nella necessità di sostenere gli investimenti necessari per aumentare la loro copertura e impedire, così, una possibile interruzione o limitazione della loro attività, in alcuni casi penalizzata dallo switch off dello scorso anno. L’obiettivo ultimo e importante che vogliamo perseguire - spiega l’assessora regionale alla Programmazione territoriale Barbara Lori - è quello di garantire un’informazione libera e plurale, diffusa anche nelle aree più periferiche, quale presidio fondamentale di una società democratica”.
I contributi potranno arrivare a un massimo dell’80% della spesa ammessa e comunque non potranno superare i 70mila euro. I progetti potranno essere presentati dal 2 al 20 ottobre 2023.
Chi può presentare domanda
La misura - adottata a fronte del passaggio al digitale terrestre DVB T2 deciso dall’Unione europea, che ha imposto di abbandonare la banda 700 MHz per le trasmissioni - riguarda le emittenti televisive locali con una testata giornalistica regolarmente registrata presso il tribunale competente, un direttore responsabile iscritto all’Ordine dei giornalisti e una redazione composta da almeno due giornalisti, professionisti o pubblicisti, dipendenti con rapporto di lavoro a tempo pieno o part-time e assunti nel rispetto dei contratti di lavoro nazionali giornalistici, oltre a un numero di praticanti non superiore alla metà dei giornalisti.
Tra i requisiti richiesti anche quelli di avere la sede operativa (o un’unità locale) in Emilia-Romagna, di essere iscritte al Rea (Repertorio economico e amministrativo) tenuto dalla Camera di commercio competente per territorio e, da almeno un anno, al registro degli Operatori di comunicazione.
Non possono presentare domanda di contributo le imprese riconducibili a partiti e movimenti politici, organizzazioni sindacali, professionali e di categoria secondo la normativa vigente, così come le imprese che sono state sanzionate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) per violazione delle norme, in materia di tutela dei minori.
Tutte le informazioni su come presentare domanda e sui requisiti richiesti al link https://imprese.regione.emilia-romagna.it/Finanziamenti, nella sezione dedicata al programma.
Paola Fedriga